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lunedì 9 gennaio 2023

5 semplici passi per scegliere il miglior assistente vocale per le tue esigenze


Gli assistenti vocali sono strumenti sempre più diffusi e utili per rendere la nostra vita quotidiana più semplice e pratica. Offrono diverse funzionalità, come la possibilità di effettuare chiamate, inviare messaggi, impostare promemoria, controllare il nostro calendario, accedere a informazioni online e molto altro ancora. Ma come scegliere il miglior assistente vocale per le tue esigenze?

Analizza le tue necessità. Se hai bisogno di un assistente per gestire il tuo calendario e le tue attività quotidiane, ad esempio, è utile optare per un assistente che offra queste funzionalità. Se invece sei alla ricerca di un assistente per effettuare ricerche online o per riprodurre musica, è necessario verificare che queste funzionalità siano disponibili.

Controlla la compatibilità con i dispositivi che possiedi. Ad esempio, se utilizzi principalmente un iPhone, sarà più conveniente optare per Siri; se invece utilizzi un dispositivo Android, Google Assistant potrebbe essere una scelta più adeguata.

Un altro fattore da considerare è la qualità della voce: alcuni assistenti hanno voci più naturali e facili da comprendere rispetto ad altri. È importante prestare attenzione a questo aspetto, soprattutto se prevedi di utilizzare l'assistente per lunghi periodi di tempo.

Leggi e verifica le recensioni degli altri utenti e fare un confronto tra le diverse opzioni disponibili. In questo modo, sarai in grado di fare una scelta informata e scegliere l'assistente vocale più adeguato alle tue esigenze.

Scegliere il miglior assistente vocale dipende dalle tue necessità e preferenze. È importante considerare le funzionalità offerte, la compatibilità con i tuoi dispositivi, la qualità della voce e le recensioni degli altri utenti per fare una scelta informata. Con questi consigli, sarai in grado di scegliere l'assistente vocale più adeguato e trarre il massimo beneficio da questo strumento utile e conveniente.

mercoledì 16 settembre 2020

Apple event: novità incredibili

Logo Apple


È terminato l’apple event, dove Tim Cook e company hanno presentato molte novità hardware e non solo, tra le quali spiccano il nuovo Apple Watch serie s 6, il più economico Apple Watch SE, il nuovo iPad ottava generazione, ed il nuovo iPad Air di quarta generazione.


Di seguito un piccolo riassunto, ma potete trovare gli articoli dettagliati sui nuovi dispositivi tramite i link qui sotto:


IPad AIR 

IPad (8 generazione)

Apple Watch series 6

Apple Watch SE



Partiamo con una riflessione sugli iPad, a quanto pare la presentazione del nuovo iPad e del nuovo iPad Air potrebbe far intendere che è giunta la fine degli iPad Mini. Infatti il tablet da 7,9 pollici di casa Apple non è stato aggiornato, forse perchè le sue dimensioni non sono più contemplate in un mondo dove gli smartphone si fanno sempre più grandi e con iPhone 12 Pro MAX, infatti, raggiungeremo i 6,7 pollici. Che sia la fine di iPad Mini?

Si aggiornano invece iPad e iPad Air, con grosse novità per quanto riguarda il tablet di fascia media di casa Apple, che quest’anno però pare avvicinarsi molto di più agli iPad Pro. iPad Air infatti presenterà un display da 10,9 pollici, con bordi molto sottili proprio come negli iPad Pro, non avrà il Face ID, ma proprio per la mancanza del tasto Home viene introdotta una nuova versione del touch ID integrato nel tasto di blocco e quindi per la prima volta spostato da Apple a 8 anni di distanza dalla sua comparsa su IPhone 5s.

Migliora anche la potenza di iPad Air, che diventa il 40% più veloce del suo predecessore, iPad Air di 3 generazione.

iPad Air 4 introduce nuovi colori rispetto ad iPad Air 3. I nuovi colori sono azzurro, oro rosa e verde, che si aggiungono a grigio siderale e argento.

iPad Air monterà il chip A14 Bionic, lo stesso che si dovrebbe vedere su iPhone 12, il più evoluto che Apple abbia mai montato su un iDevice. Spicca anche l’introduzione della porta USBC, la stessa montata sulle ultime due generazioni di iPad Pro. il dispositivo è compatibile con Apple Pencil di seconda generazione e con magic keyboard. La versione da 64 GB costerà 669 euro, mentre la versione da 256 GB arriverà a costare 839 euro, prezzo molto simile ai 900 richiesti per iPad Pro 11”

Se acquistiamo la versione LTE, che quindi include la possibilità di inserire una SIM, arriviamo a 809 euro per la versione da 64 GB e a ben 979 euro per la versione top da 256 GB.


IPad

Dopo aver parlato di iPad Air, parliamo adesso di iPad (8 generazione)

Questo dispositivo mantiene la porta lighting come il predecessore di settima generazione. In realtà questo iPad non differisce molto dallo scorso iPad, poichè la novità sostanziale pare sia l’introduzione del processore A12 Bionic, lo stesso presente sulla versione precedente dell’iPad Air, ovvero la terza generazione uscita nel 2019. Per il resto, il dispositivo non mostra particolari novità. Lo schermo resta da 10,2 pollici, con il tasto home e il Touch ID annesso. Da notare la presenza della porta jack per le cuffie, ancora presente su questo dispositivo, grazie anche ai 7,5 mm di spessore, siamo infatti di fronte all’iPad più spesso se confrontato con iPad Mini, iPad Air e iPad Pro.

I prezzi di questo IPad, che possiamo considerare il più economico almeno per quanto riguarda lo store su Apple.it, sono i seguenti:

IPad 32 gb (solo Wi-Fi): 389 euro

Ipad 128 gb (solo Wi-Fi): 489 euro

Ipad 32 gb (Wi-Fi + LTE): 529 euro

ipad 128 gb (Wi-Fi 

 + LTE): 629 euro


Apple Watch serie 6

Successore dell’apple Watch serie 5, il nuovo Apple Watch serie 6 si avvicina sempre di più ad essere un dispositivo medico in tutto e per tutto. La principale funzione introdotta è la a misurazione dell’ossigenazione del sangue, l’orologio impiegherà 15 secondi per fornire questo importante dato, che viene misurato tramite un laser che penetra nelle vene captando i livelli di ossigeno nel sangue. Nella presentazione è stata sottilineata anche l’importanza di questo dato in un periodo dove bassi livelli di ossigeno nel sangue possono essere un campanello d’allarme non solo per le malattie cardiovascolari ma anche per la possibile infezione da Covid-19. Il sensore è composto da quattro gruppi di led e da quattro fotodiodi.

Confermata la presenza dei sensori per la misurazione dell’ECG e del battito cardiaco come nel precedente modelllo di Apple Watch.

Questo Apple Watch è disponibile a partire da 439 € per la versione in allumino, il prezzo può salire fino a 489 euro in base al colore, stesso discorso per gli orologi con cassa in acciaio inossidabile che va da 839 euro a 789 euro in base ai colori.


Apple Watch SE

Si tratta dell’apple Watch economico. Adotta il nome SE dagli iPhone, con un cinturino elastico e con una certificazione swim proof, il dispositivo monta un display retina, un chip s5 sip dual core, rilevamento della caduta (chiama i soccorsi in caso di caduta), controllo del battito cardiaco, suggerimento intelligente di abitudini più equilibrate, controllo del sonno, promemoria per lavaggio mani, oltre che tutte le funzioni presenti da Apple Watch serie 3 in giu.

Apple Watch SE è in vendita a partire da  309 euro.


Maggiori informazioni su questi dispositivi saranno incluse nei prossimi articoli che troverete sul nostro sito.



Alessandro Calabrò.

lunedì 3 febbraio 2020

Alexa: il collegamento da Sanremo


Si sa, quando si avvicina il festival di Sanremo ci sono sempre tante notizie in merito, tra gossip, critiche, polemiche, previsioni, curiosità e attesa. Il festival di Sanremo è un evento mediatico tra i più noti in Italia, e non a caso anche noi di Tecnoaccess, che parliamo di tecnologia e accessibilità, stiamo producendo un articolo in merito al festival della canzone italiana.
Già, perché in occasione della settantesima edizione del festival di Sanremo, amazon Alexa ci accompagnerà con la novità del collegamento da sanremo. Pronunciando infatti “Alexa, collegamento da sanremo”, la nota assistente vocale di Amazon ci fornirà curiosità, ricordi, informazioni e molto alto riguardo il festival. Sapevamo che è possibile collegarci al festival di Sanremo tramite Alexa chiedendole di ascoltare i canali RAI radio, che trasmetteranno l’evento in diretta, ma con questa nuova chicca di Alexa sapremo molto di più sul festival ed in un modo interattivo e ed innovativo.

Chiedendo adesso ad Alexa il collegamento da sanremo, ci verrà proposta la seguente frase


Collegamento da Sanremo

Ciao! L’inizio del Festival è alle porte ed è uno degli appuntamenti musicali che aspetto con più entusiasmo. In occasione della sua settantesima edizione, ho invitato diversi ospiti qui nel mio cloud. Potrai sentire: curiosità sulle canzoni, ma anche ricordi ed emozioni legate alla gara, direttamente dalla voce di alcuni dei partecipanti. Chiedimi: ‘collegamento da Sanremo’, a partire dall’inizio del festival, per scoprire di più. A prestissimo!

Alessandro Calabró

domenica 3 novembre 2019

Passi in avanti per Google home


Google home, il tuo altoparlante intelligente, si aggiorna frequentemente;
puoi impartire comandi vocali e ora, dopo una ricerca, scorre automaticamente i risultati. Per esempio, dicendogli:" cerca un albergo a Bari",
In precedenza, prima degli ultimi aggiornamenti, per procedere bisognava impartire un ordine per ogni risultato dicendo:" secondo, terzo"
Ora, invece avanza automaticamente.
In alcuni casi, il sistema fornisce le recensioni degli utenti di Google, offrendo un miglioramento in ogni  singolo esercizio. Sì tratta, certo, di piccoli passi in avanti, ciò non toglie che i problemi e le disfunzioni restano; ma il suo miglioramento appare costante.
Restano, infatti, attive le abilità già consolidate
ovvero: comunicare le condizioni del tempo, operare calcoli anche complessi, interagire con alcune smart TV. Un mondo tutto da scoprire, anche per gli sviluppi attesi a breve.

Alessio Conti

mercoledì 15 maggio 2019

Amazon Echo: Le differenze e quale scegliere

La famiglia Amazon Echo comprende diversi smart speaker progettati e commercializzati da Amazon. Si servono dell’assistente vocale Amazon alexa in essi integrata per funzionare. Oggi li classifichiamo in base al prezzo e alla qualità, dal più economico al più costoso.


Echo Input

È un dispositivo che permette di aggiungere le funzionalità di Alexa ad un altoparlante che abbiamo già in casa, infatti possiamo collegare questo dispositivo ad un altoparlante Bluetooth o con il collegamento via cavo jack, per far sì che Alexa prenda vita nel nostro altoparlante. Il prezzo di Echo input è di € 29,90


Echo Dot

A differenza di Echo Input, echo dot è uno smart speaker quindi ha un buon altoparlante già integrato. si presenta con un design rinnovato e speaker  potenti e di buona qualità. Il dispositivo integra un altoparlante da 41 mm, oltre a 4 microfoni a lungo raggio che permettono ad Alexa di ascoltarci anche a distanza e con rumori di sottofondo, anche se ho notato qualche problema nel farmi sentire dal dispositivo quando il volume e al massimo e riproduce musica e/o radio.
Dot offre anche un’uscita audio con cavo da 3,5mm, oltre all’uscita audio Bluetooth, che ci permette di collegare altoparlanti esterni sia via cavo che in wireless.
Le dimensioni sono pari a 43 x 99 x 99 mm per 300 grammi di peso. La forma dell’Echo Dot è circolare, con materiale in tessuto (disponibile in tre colorazioni) che copre i bordi nella loro interezza. La parte superiore è realizzata in solida plastica e presenta tutti i tasti per la regolazione di alcune opzioni. L’anello superiore luminoso è utile per capire quando Alexa è in ascolto o per controllare lo stato del volume. La qualità costruttiva, come per glia altri modelli, è ottima e dà una sensazione di elevata robustezza.
Sul retro troviamo il foro per l’alimentazione e l’uscita audio da 3,5mm, mentre sulla parte superiore ci sono i tasti per regolare il volume, il pulsante per disattivare il microfono e il tasto azione.
La qualità audio è inferiore rispetto ad Echo ed Echo Plus, ed è leggermente migliore rispetto allo speaker integrato nel modello Spot. Bassi poco potenti, ma alti e medi ben strutturati. La voce (ad esempio durante la lettura delle news) è chiara. Nessuna distorsione nemmeno al volume massimo. Nei brani acustici la qualità è più che buona, mentre se ascoltiamo qualcosa di diverso, magari più rock (chitarre distorte, batteria), i suoni si comprimono un po’ e non si riescono a percepire in modo preciso e chiaro.
Le dimensioni contenute rendono perfetto questo speaker per determinati ambienti in casa. Ad esempio, personalmente sto utilizzando il Dot nel bagno, posizionato su un mobiletto: si nota poco, ma funziona perfettamente per chiedere qualsiasi cosa, anche se siamo sotto la doccia. “Alexa, avvia podcast”, “Alexa, che appuntamenti ho oggi”, “Alexa, riproduci brani dei Queen”. Tutto, dalla musica alle news (ma questo lo vedremo dopo).
Consigliato a chi: 
  • Vuole provare il sistema Alexa senza dover spendere troppo
  • Non cerca la qualità audio, ma uno speaker intelligente che funzioni in modo perfetto
  • Ha già altri Amazon Echo e vuole posizionare uno speaker in punti strategici della casa
Echo Dot costa 59,99 euro.

Amazon Echo e Echo Plus

Amazon Echo e Amazon Echo Plus arrivano alla loro seconda generazione. Si tratta dei modelli più classici, con l’Echo che è probabilmente la soluzione ideale per chi cerca uno speaker smart dalla buona qualità audio e con funzioni avanzate.
Le dimensioni del modello Echo sono pari a 148 x 88 x 88 mm per 821 grammi. Il corpo è rivestito in tessuto (disponibile in tre diverse colorazioni), con parte superiore in plastica rigida solida e robusta. Come detto in precedenza, i materiali sono identici tra tutti gli Echo.
Sulla parte superiore troviamo il tasto azione, i tasti volume e il pulsante per spegnere il microfono. Come per tutti gli Echo, sul cerchio superiore è presente un anello luminoso che mostra lo stato di Alexa e il volume dello speaker quando lo configuriamo. Come per il Dot, anche in questo caso è possibile inviare l’audio verso altre fonti tramite cavo o Bluetooth.
Amazon Echo integra un altoparlante dotato di processore Dolby, in grado di riempire la stanza con un suono pieno. Quello che mi ha stupito è la resa degli alti, che risultano sempre nitidi anche al volume massimo. I bassi, invece, ad alti volume perdono un po’ in termini di elasticità. Un passo in avanti importante rispetto al Dot, anche per quanto riguarda il volume massimo impostabile, ma non siamo ai livelli di uno speaker audio premium.
La differenza in termini di qualità si nota per la presenza di un Woofer con cavità downfiring da 63 mm e un Tweeter da 16 mm con processore Dolby.
Echo monta al suo interno sette microfoni, posizionati sotto l’anello luminoso, con tecnologia beamforming e cancellazione del rumore. Malgrado il Dot ci abbia sentiti in qualsiasi circostanza, Echo è in grado di percepire la nostra voce in modo migliore, anche mentre ascoltiamo musica ad alto volume e siamo abbastanza distanti.
Anche in questo caso, sul retro troviamo l’uscita audio con cavo da 3.5mm o tramite Bluetooth, oltre al doppio altoparlante non presente sul Dot.
Consigliato a chi: 
  • Cerca una qualità audio decente e non vuole rinunciare alle funzioni smart
  • Vuole posizionare lo speaker in stanze più grandi
Amazon Echo costa 99,99 euro.
Il modello Plus si differenzia soprattutto per la qualità audio, oltre che per le dimensioni e per la presenza di un sensore di temperatura.
Ad esempio, Echo Plus può fare da hub per la casa smart grazie al supporto al sistema Zigbee integrato. Questo significa che potremo controllare tutti gli accessori compatibili con questo diffuso standard di comunicazione (ci sono lampadine, interruttori, prese e tanto altro). Inoltre, oltre alle uscite audio da 3.5mm e Bluetooth, Echo Plus integra anche un ingresso audioper fare da speaker di altre fonti audio.
Non dimentichiamo la presenza di un sensore di temperatura per misurare i gradi centigradi in casa. 
Le dimensioni del Plus sono pari a 148 x 99 x 99 mm, per 780 grammi di peso. Corpo rivestito in tessuto, sulla parte superiore troviamo i tasti per il volume, il tasto azione e il classico anello luminoso. Sul retro, porta di alimentazione e ingresso/uscita audio da 3.5mm. Ovviamente, è possibile inviare l’audio anche tramite Bluetooth.
Echo Plus è anche l’unico che sulla base ha un supporto per montaggio a parete, tramite appositi accessori.
All’interno. un Woofer da 76 mm e un Tweeter da 20 mm assicurano una resa audio nettamente superiore all’Echo, soprattutto per quanto riguarda la i bassi e il riempimento di stanze anche più grandi. I medi sono praticamente perfetti, un po’ meno i bassi ma in generale la qualità è davvero elevata per questa fascia di prezzo.
La qualità audio è quindi a livelli davvero alti, paragonabili a speaker di fascia più alta. Audio pieno e avvolgente sia nei medi/alti che nei bassi. Volume massimo davvero elevato, in grado di riempire anche le stanze più grandi. Anche i 6 microfoni funzionano perfettamente e ci permettono di chiedere comandi ad Alexa anche a bassa voce (ho provato a sussurrare qualcosa..) e anche se nella stanza viene riprodotta musica ad altissimo volume.
Consigliato a chi: 
  • Vuole uno speaker smart dalla qualità audio superiore
  • Cerca funzioni in più, come ingresso audio e sensore temperatura
  • Vuole collegare più accessori per la casa smart (Zigbee)
Amazon Echo Plus costa 149,99 euro.


Amazon Echo Spot


questo dispositivo è il meno indicato per ipovedenti e soprattutto per non vedenti, ma facendo anch’esso parte della famiglia Echo, lo analizziamo con piacere. 

Anche se le funzioni legate ad Alexa sono praticamente le stesse degli altri speaker, Amazon Echo Spot si differenzia per la presenza di un display dal diametro di 64 millimetri. 
La forma dell’Echo Spot è molto curata e sembra una normale sveglia di design. Di forma circolare, realizzato in plastica di colore nero o bianco, il peso totale è di 419 grammi. Davvero bello, forse il migliore della linea Echo da questo punto di vista.
Sulla parte frontale, abbiamo lo schermo da 64 millimetri di diametro, per dimensioni totali pari a 104 x 97 mm. Le cornici sono belle grandi, ma il risultato finale è molto omogeneo e bello a vedersi. In alto è presente la telecamera frontale, utile per le video chiamate.
Sul dorso posteriore circolare, in basso abbiamo la porta di alimentazione e l’uscita audio da 3.5mm (disponibile anche uscita audio Bluetooth), i tasti volume, il tasto microfono/videocamera on/off e i 4 microfoni (stessa qualità di quelli montati su Dot).
Nella pratica, la presenza del display si traduce nella possibilità di visualizzare le previsioni meteo con le varie animazioni, di guardare i video notiziari (ad esempio quelli della skill Ansa), visualizzare trailer di film (skill MyMovie), vedere le locandine di trasmissioni e film che programmano in TV (skill SuperGuidaTV), visualizzare i contenuti di Amazon Video, le copertine degli album in riproduzione, effettuare videochiamate interne e tanto altro. Collegato ad una cam compatibile, con Echo Spot possiamo ad esempio visualizzare la camera dei bambini. Peccato non esista la skill di YouTube, ma Google raramente la realizzerà…
Lo schermo è buono, con un’ottima risoluzione che ci permette di leggere le info anche a distanza. La luminosità poteva essere migliorata in termini di regolazione massima, ma c’è da dire che il design completamente rotondo ha un fascino tutto particolare.
A livello audio, le performance sono le più basse di tutta la famiglia Echo. Al suo interno troviamo uno speaker da 36 mm che non offre grandi prestazioni, anche se il volume è più che sufficiente per una stanza di medie dimensioni. Bassi comunque buoni, medi e alti leggermente meno. La voce di Alexa o delle news risulta comunque sempre chiara. Microfono in linea con gli altri prodotti Echo: non sbaglia un colpo e ci “ascolta” in qualsiasi situazione.
Una volta configurato, Echo Spot prende le sembianze di un elegante orologio con quadranti personalizzabili, sia in versione “digitale” che con lancette. Possiamo selezionare uno dei quadranti proposti da Alexa, oppure selezionare foto personalizzate.
Personalmente, l’ho inserito in cucina dove posso facilmente dare un’occhiata alle news video o a qualche video ricetta (skill Giallo Zafferano). Attenzione alla privacy: chi è autorizzato, anche in casa, può accedervi senza particolari problemi e non può essere disattivata.
Consigliato a chi: 
  • Cerca Alexa… anche a video
  • “L’audio non è una priorità”
  • Cerca un prodotto funzionale e di design da mettere in mostra in salotto, cucina o camera da letto
  • Ha cam in casa compatibili con Alexa
Amazon Echo costa 129,99 euro.

Alexa


Alessandro Calabrò


Conclusioni:
Mi sento di consigliarvi di acquistare un Echo Plus per il salone ed una serie di echo dot per le altre stanze, specialmente se volete integrare nella vostra casa diversi sistemi e dispositivi domotici. Se invece volete solo provare alexa e non vi interessa un altissima qualità audio, anche solo un echo dot può bastare.

Alessandro Calabrò 

sabato 23 marzo 2019

E anche in Italia arrivano i comandi vocali con Sky Q

Finalmente, dall’alba del 23 marzo 2019, è possibile utilizzare i comandi vocali per gestire tutti i servizi di intrattenimento offerti da sky come calcio, sport, serie tv, canali tv etc.

Tutto questo è possibile se si è in possesso di un telecomando sky con il tasto microfono, oltre che dello sky q.

Il tasto microfono è un tasto posizionato sul lato destro del telecomando in alto,e funziona in modo simile ad un assistente vocale come siri. Per esempio possiamo premere il tasto microfono presente sul nostro telecomando e poi dire ad alta voce: “Italia uno!” E magicamente il nostro televisore sarà sintonizzato su questo canale.

Ma il potenziale di questa funzione non si ferma qui. Infatti, È possibile compiere diverse azioni. Puoi infatti anche mettere in play e in pausa un programma che stai guardando, ad esempio dicendo ad alta voce  "Play” o "Pausa"; puoi scorrere avanti e indietro durante la visione, ad esempio: "Vai al minuto 20" o "Torna indietro di 15 secondi o minuti", o come già anticipato cambiare canale qualsiasi esso sia. Per esempio, dicendo
 "Vai su Sky Atlantic".
Puoi cambiare canale anche dicendo il nome dello stesso,per esempio,  ‘’Vai sul105" oppure puoi far partire una registrazione o un programma già scaricato, ad esempio: ‘Fammi vedere Master Chef’, oppure puoi cercare dei film in base agli attori pronunciando ad alta voce: 
 "Film con Will Smith",e si può anche cercare una serie tv in base al suo nome, per esempio, pronunciando “Twin Peaks” o “Gomorra”.
Si possono anche cercare i film pronunciando il nome del regista, ed infine, si possono aprire molto velocemente le partite semplicemente pronunciando il match in corso. Per esempio, dicendo “Juventus-Napoli”.


Alessandro Calabrò

giovedì 21 marzo 2019

Telegram messenger diventa accessibile, o quasi.

Telegram, l'applicazione di messaggistica istantanea più utilizzata insieme a whatsapp, la stessa che fino a un mese fa circa non era accessibile, ora lo è.
Non è ancora al massimo dell'accessibilità, ma grandi cose si possono già fare, se pensiamo a com'era prima. Infatti, nel vecchio periodo, si doveva utilizzare la versione web della piattaforma. L'app, infatti, come molti di voi sapranno, non era per nulla utilizzabile. Sembra, tuttavia, che i russi abbiano deciso di darsi una mossa e di implementare un po' di accessibilità, in quello che, noi dello staff di tecno-access siamo convinti, sia l'inizio di un'era dove telegram sarà accessibile in tutte le sue funzioni.
Di seguito elencheremo tutte le varie funzioni che sono utilizzabili al momento della stesura dell'articolo:
  • il menù delle chat è completamente accessibile. La chat si presenta come nome della chat, message, messaggio, in caso di ricezione, mentre, in caso di invio dice out going message, seguito dal messaggio. Purtroppo non dice l'ora dell'invio o della ricezione, ma tanto basta.
  • una volta entrati nella chat si riesce a capire se un utente è online o l'ultimo accesso di quest'ultimo.
  • con un flick verso destra dall'ultimo accesso, si può trovare un pulsante non etichettato, che, se attivato porta ad un menù dove sono disponibili le voci di inizio chat segreta, chiamata, invio messaggio e condivisione contatto. Tutti accessibili tranne il pulsante di chiamata. L'unico difetto di accessibilità sta nella differenziazione delle chat segrete da quelle normali, poiché viene distinto solo con la scritta in verde del contatto.
  • i messaggi inviati si distinguono da quelli ricevuti in maniera ottima, grazie al fatto che, davanti al nostro messaggio viene scritto: "out going message", mentre, davanti a quelli ricevuti viene scritto il nome del contatto.
  • purtroppo il tasto messaggio vocale è etichettato come send, ma, anche se tenete premuto, i messaggi vocali raramente partono.
  • i messaggi vocali ricevuti, invece, non sono purtroppo riproducibili.
  • facendo un doppio tocco trattenuto e flichanndo verso sinistra senza mollare il secondo tocco si può rispondere ai messaggi.
  • uscendo dalla chat, ci troviamo davanti il pulsante edit. Funziona tutto alla perfezione, anche se purtroppo, non è tutto etichettato perfettamente.
  • il pulsante di creazione nuovi gruppi, canali e nuove chat non è hai me accessibile, ma il problema è relativo, in quanto si può sempre chiedere all'altro utente di creare la chat al nostro posto.
  • sono accessibili anche tutte le impostazioni, comprese le faq.
  • non è rilevato da voiceover il pulsante per invitare gli amici.
  • gli allegati si possono condividere solo da esterno verso telegram, mentre non si possono inviare dall'app di telegram.
In conclusione, l'app ha ancora diversi passi in avanti da compiere e molto da migliorare, ma è già un'ottimo inizio.
Si ringrazia Pietro di Timoteo per la segnalazione e la collaborazione nella stesura di questo articolo.
Davide Scalambrin E Alessandro Calabrò.

venerdì 15 febbraio 2019

GOOGLE HOME, IL NOSTRO ASSISTENTE VOCALE PUO' STUPIRE ANCHE I NOSTRI OSPITI.

vi e mai capitato di dover fare delle domande al vostro assistente domestico e di sentirvi prontamente rispondere: “Mi dispiace! Non so come aiutarti”!
Ebbene si! Con questa guida google home non dirà più quella frase alle nostre richieste bizzarre.
Da poco sono state introdotte nell'app google assistant le routine. Quindi con questa funzione potremmo far dire a google home quello che noi vogliamo ad ogni nostra richiesta bizzarra.
Per esempio: “Ok google, dai il benvenuto hai nostri ospiti"! E lui risponderà: “Ciao! Benvenuti nella dimora di Giuseppe! Fate come se fosse casa vostra”!
Ora non perdiamo tempo e mettiamoci all’opera.
1) Rechiamoci sul nostro smartphone apriamo l’app google assistant.
2) In basso, fra le varie sezioni cerchiamo la scritta “account”,
3) Ci troveremo davanti a un menù scorriamo fino alla sezione assistente google e andiamo su altre impostazioni
4) Qui vi troverete 3 schede: info personali, assistente e servizi. Premete su assistente.
5) Nel menu scorrete fino a routine 
6) Scorrete tutta la pagina fino a trovare il pulsante aggiungi e premetelo.
Ecco il bello. Diamo inizio alla nostra fantasia...!!!!!!!!
7) Qui vi troverete da compilare dei campi. La prima voce sarà: “Quando dico”. premete il pulsante "aggiungi comandi", in questo caso io scriverò "dai il benvenuto hai nostri ospiti" e poi premo il pulsante “salva".
8) cerchiamo la voce che dice "l'assistente google deve”: e premiamo su "aggiungi azione".
9) Nel campo di testo scrivete prima della vostra frase che preferite questa stringa: "ripeti dopo di me". senza punteggiatura mi raccomando come in questo esempio "ripeti dopo di me ciao benvenuti nella dimora di Giuseppe! Fate come se fosse casa vostra".
10) Premete “salva" e poi nuovamente “salva” A questo punto il gioco è fatto. Aspettate qualche attimo e poi fate la domanda al vostro google home.
Quindi, date via alla vostra fantasia e stupite la gente!
Sarebbe bello se nei commenti dell'articolo ognuno di voi scrivesse le sue idee da poter inserire nelle routine. 

trovate qui la dimostrazione video!
GIUSEPPE RUOCCO