Di Amel Mokni
Spotify, è un servizio musicale che ci permette di ascoltare una vasta gamma di brani, etichette indipendenti, tra cui Sony, EMI, Warner Music Group e Universal.
Ascoltare playlist altrui, creare delle proprie playlist. Il servizio, è utilizzabile attraverso Microsoft, Windows macOS, GNU/Linux
(Deblan e Ubuntu). Gli utenti, hanno la possibilità di creare, condividere e modificare playlist; inoltre, i collegamenti alle playlist possono essere trascinati in una email o nella finestra di un programma di messaggistica istantanea. Se il destinatario segue il collegamento, la playlist viene scaricata nel suo programma Spotify. Nel 2018, Spotify, ha introdotto il servizio Line In, attraverso il quale gli utenti possono suggerire modifiche di brani, album e artisti.Andando ad analizzarla, troviamo
In basso tre pannelli:
home;
cerca;
la tua libreria;
Nella sezione home, troviamo: in alto l’intestazione “ascoltati di recente”. Scorrendo con il dito da destra verso sinistra, troviamo l’intestazione “nuove uscite”; Questo, ci permette di essere sempre aggiornati sul mercato musicale; dopodiché, abbiamo l’intestazione
“Buonumore” La musica che ti fa star bene: le migliori selezioni scelte dagli esperti;
Quarta intestazione:
I giganti dell'Hip Hop italiano. Le migliori tracce dei migliori rapper italiani.
Poi, si dà spazio alle star “Le stelle del Pop italiano. Il meglio della discografia delle popstar italiane”. Il meglio della discografia delle popstar italiane.
dopo le classifiche delle canzoni, iniziano quelle delle radio; con l’intestazione:
Stazioni radio più popolari
Dopo le intestazioni, Abbiamo le Hits del momento e le playlist più visitate.
Cambiando pannello, abbiamo la barra di ricerca in cui possiamo cercare le canzoni, playlist, radio, podcast, profili, artisti. Andando nella libreria, invece, troviamo le playlist che abbiamo deciso di seguire.
In alto a destra, abbiamo le impostazioni. Troviamo tutte le impostazioni relative all’account e all’applicazione stessa.
Visualizzazione post con etichetta linux. Mostra tutti i post
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domenica 2 giugno 2019
mercoledì 20 febbraio 2019
Mac OS e il terminale.
Il terminale è quell'applicazione, spesso sconosciuta e intimorente che tutti noi abbiamo su mac o linux.
Esiste anche un emulatore di terminale per windows, ma esso emula ms dos e non lo prenderemo in considerazione in questo e nei prossimi tutorials.
Con questo articolo voglio introdurvi cos'è il terminale. Presto inizierò una serie su di esso, con la quale vi spiegherò molto di più di cos'è, come si usa e quali sono i comandi principali e non, ma per ora bisogna partire da 0.
Un po' di storia.
Il terminale nasce prima di quanto noi possiamo immaginare. Esso infatti nasce con il sistema unix. esso era un sistema proprietario e costoso.
Veniva utilizzato dalle aziende che se lo potevano quindi permettere. Richiedeva degli addetti alla gestione a causa della sua complessità ed era molto pesante per i pc dell'epoca.
Linus Torvald, volenteroso di apprendere l'informatica e pioniere di quello che poi è stato l'open source decise quindi di creare quello che fu il primo sistema unix like, ovvero gnu.
Gnu, acronimo di gnu is not unix, ovvero gnu non è unix, divenne di successo fra i programmatori. Questo perché aveva codice pubblico e permetteva quindi, con le giuste conoscenze di modificarne il cuore.
Poco dopo rilasciò linux, fuso con gnu. Creò quindi gnu-linux.
Come? non hai voglia di altra storia? Ottimo! Perché è ora di iniziare con le cose serie!
Ora, dopo averti spiegato a molto grandi linee la natura del terminale odierno, iniziamo a dire che è un perfetto sostituto dell'interfaccia grafica. Dopo tutto, è nato prima di essa.
Iniziamo con il descrivere la finestra. Quando la apriamo, voiceover ci dirà qualcosa come: "Last login: Tue Feb 19 21:36:14 on ttys000". Questa affermazione sarà poi seguita dalla stringa di testo "mac:~ nome utente$".
Questa riga indica che il terminale sta aspettando comandi.
Per questa lezione non ne vedremo. Questo perché le prossime saranno corredate da video, così da permettervi di comprendere più semplicemente il contenuto. Ora, vi lascio e noi ci ritroviamo su questo blog e sul canale youtube mercoledì prossimo.
Nel frattempo continuate a seguirci, perché vengono rilasciati quasi ogni giorno nuovi articoli!
Davide Scalambrin
lunedì 11 febbraio 2019
l'accessibilità di linux
Abbiamo già parlato dell'accessibilità su diversi sistemi operativi: windows, mac, android (qui e qui) e iOs. Non ci siamo tuttavia dimenticati che non sono i soli sistemi operativi esistenti, ne, tantomeno, i soli accessibili. In questo articolo, infatti, andremo a parlare dell'accessibilità di un'altro quantitativo non meglio definito di sistemi operativi.
Ma come! Non era solo linux?
Certo! Ma linux in realtà non è un sistema operativo! Linux è quello che viene chiamato kernel. Il kernel non è altro che il cuore di ogni sistema operativo.
Non è questo il luogo dove vi spiego cosa sia un kernel, la struttura piramidale di un sistema operativo, i moduli etc etc.
Non riuscirei a concentrarmi sul tema dell'articolo e vi porterei in spiegazioni abbastanza complesse. Sarà, tuttavia, mia premura, per i più temerari di voi, approfondire tutto ciò in un nuovo articolo, con molte più spiegazioni tecniche e molte cose interessanti, forse.
Torniamo tuttavia a linux. Linux, come dicevo, non è un sistema operativo, ma un kernel. È quindi impossibile dire "linux è accessibile" o "linux non è accessibile"!
Ci concentreremo quindi sulle distro (sistemi operativi basati su linux) che integrano strumenti di accessibilità.
La più conosciuta è ubuntu (di canonical). Ubuntu è una distribuzione basata su Debian. Essa si trova attualmente alla versione 18.10 (18.4 long term support). Al suo interno, fin dall'installazione possiamo attivare lo screen reader o lo zoom. Possiamo quindi installare da noi il nostro sistema operativo, senza pagare un singolo centesimo! Eggià! È gratis! Ed inoltre, siccome non dobbiamo pagare nessuno perché ce la installi è ancora più gratuita!
Ubuntu però non è l'unica accessibile! vi sono infatti altre distro come Vinux (basata su ubuntu), fedora (anche se non l'ho testata personalmente ma mi riservo di farlo presto), talking arch (una versione di arch linux con solo interfaccia da terminale) e altre che tuttavia in tutta sincerità non so dirvi.
In conclusione:
Linux è accessibile, ma ancora molto acerbo.
Molte distribuzioni stanno attrezzandosi con strumenti di accessibilità, tuttavia, ancora, dato lo scarso interesse da parte dei ipo e non vedenti, le distribuzioni accessibili sono poche e ancora non sono perfette.
Se però gli interessati (noi) premiamo affinché diventino accessibili alla stregua di mac e windows presto lo diventeranno. Il fatto che le distro siano tutte rigorosamente opensource farà si che molti inizieranno a sviluppare, e in realtà chiunque di noi può già farlo!
Quindi, personalmente, presto mi armerò di pazienza, voglia di fare, manuali di assembly, conoscenze di c, c++ e c# e collaborerò attivamente al progetto!
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