Di Alessio Conti.
Dal punto di vista esterno Google Home appare simile ad un amplificatore, una sorta di cassa per lo stereo. Nella parte posteriore del dispositivo si trova un pulsante che attiva o disattiva il microfono, permettendo così al altoparlante di sentire ciò che diciamo recependo i nostri comandi. Il dispositivo, una volta connesso ad internet, va configurato, la procedura appare totalmente accessibile, con una applicazione scaricabile da: Play store. Ma cosa si può fare con questo altoparlante? Personalmente non ho ancora testato tutte le sue operatività, ma riesco a leggere, almeno in parte alcuni giornali, ad ascoltare radio italiane e straniere, ad accedere a ricette di cucina, a cercare un numero sulle pagine gialle, a conoscere le previsioni del tempo per la località in cui mi trovo o per qualsiasi altro luogo del mondo, ad ascoltare musica, a leggere audiolibri da Google Play libri. Potrebbe fare anche altre cose come accendere o spegniere luci di un certo ambiente della casa configurabile dall’applicazione, ma non ne parlo perché non lo ho fatto. Oltre alla musica previa autorizzazione, Google Home gestisce anche il calendario, potendo vocalmente memorizzare eventi che appariranno automaticamente sul telefono, poco prima del ora fissata. Ti può anche svegliare, ad una certa ora di un giorno, o, ad una ora prefissata in un dato giorno della settimana, il martedì alle6.Un dispositivo già oggi in grado di fare molte cose e che, in futuro probabilmente ne farà altre. Ideale per chi ad esempio, per difficoltà di varia natura, non riesca ad interagire con una tastiera. La sola accortezza è quella di impartire comandi semplici in modo corretto, perché gli ordini, per essere eseguiti, debbono essere semplici. La prima operazione da fare, dopo la configurazione e la conessione ad una rete, è quella di avviare il microfono premendo il bottone situato nella parte posteriore. Poi il primo comando da dire sarà sempre: ei google, o ok google. Solo dopo si potrà effettuare la richiesta che intende fare. Ad esempio io posso dire: Ei google cerca un albergo a roma. Mi presenterà i primi risultati che potrò scorrere dicendo: secondo, terzo quarto ecc. Con il comando: numero. Mi dirà il telefono del attività trovata. Per sentire una radio la sintassi corretta è: ei Google fammi ascoltare, seguito dal nome della radio che si intende sentire. Il comando: ei Google stop ferma la riproduzione della musica. Se io dico; ei Google che ore sono? Mi verrà comunicata l’ora del luogo in cui mi trovo. Qualora io voglia sapere l’ora di una città diversa dovrò dire: ei Google che ore sono a seguito dalnome della città. Google Home risponde, sia pur se sinteticamente, anche a domande di cultura generale: ei Google chi è l’allenatore del Italia? Risponde in modo corretto.
Se la cava non male anche con la storia risponde a domande su chi sia urbano Rattazzi
Conosce le capitali di tutti i paesi del mondo,Riesce a svolgere calcoli numerici, anche con percentuali, e gestisce i cambi tra le varie monete. Per cucinare interagisce con l’applicazione Giallo zafferano, grazie alla quale si riesce sia a sapere quali siano le richieste consigliate per un certo giorno, sia a richiedere ricette di particolare interesse. Questa applicazione appare molto guidata al suo interno, basterà quindi seguire le istruzioni presenti. Se si vogliono avere particolari sulla preparazione della ricetta procedere con il comando: ei Google avanti. Qualora un passaggio non sia chiaro dire: ei Google ripeti. Altra cosa molto interessante di questo sistema è che ciascun utente può suggerire agli sviluppatori migliorie. Qualora non comprenda un nostro ordine, occorrerà dire: ei Google feedback. Registrare l’ordine che la macchina non ha compreso e dire: ei Google invia. Gli sviluppatori ne prenderanno nota e provvederanno. Inizialmente il sistema non capiva la parola prefisso ma solo un anglismo cioè codice nazionale. Capiva se gli dicevi: ei google dimmi il codice nazionale del marocco. Ma non capiva se dicevi: ei google dimmi il prefisso del marocco. HO inviato un Feedback ed ora, sicuramente anche grazie a quello di altri, capisce. L’intelligenza artificiale può fare grandi cose, occorre, quindi seguirla ed imparare ad interagire con queste macchine. Naturalmente senza chiedere loro la luna. Non sono uomini. Ma possono aiutarci tanto.
Nessun commento:
Posta un commento