domenica 14 luglio 2019

La tecnologia accessibile del futuro

Di Alessandro Calabró, Amel Mokni


Quello di cui parleremo oggi è un argomento molto discusso negli ultimi anni ma che, effettivamente, sembra ancora un argomento di fantascienza più che di accessibilità. Infatti, in questo articolo intendo affrontare una tematica molto importante, ovvero il futuro dell’accessibilità.
Ancora ci sono molte cose che i disabili visivi non possono fare. Una di queste è inevitabilmente mettersi alla guida in modo autonomo, oppure uscire in autonomia senza bastone o cane guida (questo principalmente vale per i non vedenti) oppure eseguire alcuni lavori dove è assolutamente richiesta la vista.
Ma queste differenze tra vedenti e disabili visivi potranno essere colmate prima o poi?
è una cosa che effettivamente ci chiediamo molto spesso. Quindi di seguito ecco alcune informazioni che possono aiutarci a capire come potrebbe essere il futuro  per gli ipovedenti ed i non vedenti.

1. Le driverless car



Le driverless car non sono nient’altro che le famose auto che non necessitano di un autista, e che appunto si guidano sole, da qui il nome driverless, senza autista.

Le aziende che ppiù di tutte stanno lavorando per produrre questa auto, che sarà piena di sensori e molte altre tecnologie, sono Google ed Apple. Il progetto WAYNO  è il progetto di google che attualmente si occupa dello sviluppo delle vetture senza autista, naturalmente queste vetture saranno costosissime, ma noi pensiamo che, forse, ci saranno delle agevolazioni per l’acquisto di esse da parte di disabili visivi, poichè  queste auto finalmente potrebbero permettere ad un non vedente di mettersi alla guida in maniera autonoma 


Google sta lavorando a questo progetto dal 2009, e i suoi prototipi hanno percorso oltre 8 milioni di chilometri su strada al 2018 mentre sono stati simulati virtualmente oltre 4,3 miliardi di chilometri nel solo 2017. Il team di sviluppo del sistema era costituito da 15 ingegneri, tra cui Chris Urmson, Mike Marlboro, e Anthony Levandowski che aveva lavorato sulla Grand DARPA e le sfide urbane. Progetti analoghi sono portati avanti anche da altre aziende californiane, tra cui Apple.

Anche l’azienda di Cupertino sta lavorando alla sua driverless car, ma tutt’oggi non è chiaro cosa intende fare Apple con il cosiddetto “Project Titan”, il programma che avrebbe dovuto portare alla nascita di veicoli a guida autonoma con il marchio Apple. Per anni Cupertino ha continuato a registrare brevetti specifici (non solo negli USA ma anche in Europa) e assunto personale che non lasciava dubbi sulla volontà di competere nello sviluppo di vetture senza conducente.
Nel 2017 è anche arrivata una sorta di conferma con l’ottenimento dallo stato della California dei permessi per cominciare test specifici. Pochi giorni addietro Apple ha acquisito  Drive.ai, società che sfrutta tecnologie di intelligenza artificiale in veicoli automatizzati e che da tempo offre servizii di noleggio a guida autonoma usando dei van dedicati.


In conclusione, le driverles car sono un progetto che esiste davvero e che molto probabilmente prima o poi vedrà la luce, ma bisognerà aspettare ancora un po’ sia perché prima di lanciare il prodotto bisogna essere convinti di aver creato un prodotto sicuro per tutti, inoltre bisognerà aspettare anche i tempi della burocrazia, che in ogni paese deve permettere la libera circolazione di queste vetture.

2 La circolazione senza bastone o cane guida

Chissà se un giorno esisterà un alternativa più tecnologica e sicura del bastone. Probabilmente la risposta è sì. Molte aziende stanno creando dei dispositivi che permettono l’autonomia delle persone con disabilità visiva durante la deambulazione, un progetto orientato a questo scopo è Beltmap.
Abbiamo già parlato di BeltMAP  su tecnoaccess, in poche righe, è una cintura intelligente che tramite vibrazioni e altri input permette alla persona di orientarsi per le vie della città. >> Per saperne di più su Beltmap, clicca qui

3. Gli impieghi nel futuro per ipovedenti e non vedenti


E già passato un po’ di tempo, ma nel ventesimo secolo i lavori che potevano svolgere i disabili visivi erano davvero pochi, tra i più noti abbiamo il centralinista ed il fisioterapista. Fortunatamente, la vastità della scelta è aumentata notevolmente con l’avvento del computer e di internet. Un non vedente ad oggi può essere un giornalista, uno YouTube,  un informatico, e, perché no, anche un influencer. Per il futuro siamo ottimisti, infatti con le nuove tecnologie in via di sperimentazione potranno aprirsi nuove porte del mondo del lavoro per i disabili visivi, come già sta accadendo adesso. Tutto ciò è possibile principalmente grazie ai passi avanti che ha fatto l’accessibilita Con l’avvento di internet, degli smartphone e dei tablet. Magari per alcuni campi, come quelli della medicina, ci sono ancora grandi passi in avanti da dover compiere, ma credo che siamo sulla buona strada.

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