L’anno 2018 in Italia è stato molto fruttuoso per il
mondo degli assistenti vocali, 2 di essi sono sbarcati nel nostro paese proprio
in questo periodo.
Abbiamo già recensito Alexa, l’assistente vocale di Amazon. Quest’ogi, invece,
ci concentreremo su GoogleHome.
GoogleHome è l’assistente vocale prodotto appunto da Google, come dice il nome.
Esistono 2 versioni di questo speaker: una mini e quella normale.
Le differenze sono il numero di microfoni e di altoparlanti.
Come si attiva una volta configurato?
Se in Alexa la parola per metterlo in ascolto era semplicemente
"Alexa", qui bisogna dire “ok Google!” Oppure si può anche usare “ehi
Google!”
Una volta dato il comando di attivazione, si sentirà un segnale acustico e si
potrà quindi formulare la propria richiesta. Alla fine si sentirà un altro
segnale, vuol dire che l’assistente darà la risposta a breve.
Cosa fa GoogleHome? Impossibile spiegarlo con un articolo!
Consente di fare ricerche al volo di pressoché qualsiasi cosa: numeri di
telefono, indirizzi ecc.
Consente anche di salvare dei promemoria, impostare delle sveglie o dei timer e
molto altro.
Come tutti gli assistenti vocali che si rispettino anche GoogleHome gestisce la
domotica, purché si possiedano dispositivi compatibili. Io, ad esempio,
possiedo una multi-presa smart della Meross e posso comandarla sia da
smartphone che da GoogleHome. Ho chiamato una presa “stufa”, quindi, basta che
dica: “Ehi Google! Accendi stufa!” E lui la accende.
Spero di aver chiarito le vostre eventuali perplessità su questo assistente
vocale, per altre domande lasciate un commento, saremmo felicissimi di
rispondervi!
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